Cos’è un Operatore Energetico?

Tutti coloro che curano o aiutano gli altri sono “professionisti energetici”, anche se spesso inconsciamente, ma tutti i professionisti energetici sono degli Operatore Energetici?

Per essere considerato tale, un Terapeuta deve davvero “guarire le persone”?

Sì, se guarigione significa anche creare un cambiamento positivo e non soltanto fornire una cura, dato che per di più il Italia le cure possono essere fornite solo da una parte degli Operatori: i medici. Curare e guarire sono due concetti molto diversi. Curare significa eliminare i sintomi mentre Guarire significa garantire uno stato di “completezza”. Una persona completa, è tale indipendentemente dal fatto che le manchi una gamba, che abbia contratto un virus influenzale o che sia stata condannata a morte. Un Operatore Energetico è essenzialmente qualcuno che aiuta un’altra persona ad attuare la propria completezza intrinseca, nonostante le apparenze o il risultato del trattamento.

Per essere un Operatore occorre seguire un codice d’onore tale da favorire nel paziente sentimenti, azioni, pensieri e convinzioni improntati alla salute. Essere un Operatore implica anche saggezza e, di conseguenza, azioni sagge. In ogni caso, essere un Operatore energetico – allopatico, complementare, orientale, occidentale, spirituale o di qualunque altro genere – prevede la conoscenza dell’energia e dei suoi effetti. Essere un Terapeuta che opera con le energie sottili richiede la comprensione di una serie di tematiche ancor più specifiche.

Ci occuperemo brevemente delle convinzioni e dei requisiti etici basilari per poter essere un Operatore energetico.

Requisiti

Un terapeuta energetico professionista deve decidere come operare in termini di tecniche, convinzioni e requisiti etici, selezionando diligentemente il tipo di training, comportamento e limiti da mettere al servizio di se stesso e dei pazienti – persino se sono i propri figli o parenti. Le linee guida universali possono essere attinte dal giuramento d’Ippocrate, pronunciato dagli studenti di medicina al momento della laurea oppure da opportuni Codici Deontologici appositamente realizzati dalle Associazioni che accolgono nei propri Registri gli Operatori.

Il Giuramento può essere sintetizzato nella frase aiutare e non arrecare danno, ma tra questi due margini estremi ci sono molte sfumature intermedie. Consideriamo una versione aggiornata di questo giuramento e applichiamola a coloro che operano con l’energia. Qui di seguito ecco gli elementi essenziali del giuramento basati sulla versione classica quella pronunciata dinanzi agli Dei migliaia di anni fa (il testo del giuramento è riportato in corsivo, mentre il commento è stampato in modo standard).

  • Sceglierò il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio. Tratta soltanto i casi per cui sei qualificato.
  • Mi asterrò dal recar danno e offesa. Quando necessario, riferisci alle autorità competenti gravi situazioni in cui la salute di una persona viene messa a rischio, ma non oltrepassare i limiti a te consentiti. Se sei un Operatore che utilizza l’imposizione delle mani, non hai la formazione necessaria per decidere se un paziente ammalato di cancro trarrebbe beneficio dalla chemioterapia.
  • Considererò chi mi ha insegnato quest’arte come un genitore. Rispetta i tuoi maestri e vai alla ricerca d’istruttori, scuole e programmi che siano rispettabili e quindi certificati.
  • Non somministrerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un’iniziativa di questo genere. Tutta l’energia è medicina, persino l’energia sottile. Che sia sotto forma di erbe, suoni, luci, parole o farmaci, la medicina produce degli effetti e non va utilizzata senza conoscerli pienamente.
  • Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte. Questo significa che ciò che conta sei tu. La tua vita e i tuoi valori morali sono importanti e non vanno sacrificati al tuo lavoro.
  • In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi da ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo di donne e di uomini, sia liberi che schiavi. Non farti coinvolgere dai tuoi clienti. La maggior parte degli operatori sanitari e dei medici professionisti non può frequentare o incontrare i propri pazienti al di fuori del lavoro a meno che il trattamento non sia cessato da due anni.
  • Tutto ciò ch’io vedrò e ascolterò nell’esercizio della mia professione, o anche al di fuori della professione nei miei contatti con gli uomini, e che non dev’essere riferito ad altri, lo tacerò considerando la cosa segreta. I pazienti necessitano di privacy.Essere un Operatore specializzato in energie sottili prevede l’apprendimento coscienzioso di tecniche che potranno includere (ma anche andare oltre) i confini della disciplina medica allopatica.
  • Per diventare uno specialista preparato, un professionista in energie sottili ci si dovrà concentrare su tre ambiti tecnici:
  • La versione contemporanea del giuramento raccomanda inoltre di evitare di fare ciò che altri specialisti potrebbero far meglio. Un professionista indirizza i clienti ai referenti più idonei.
  • Acquisire competenze almeno in una pratica basata sull’energia sottile. Ci sono ottimi chiropratici che hanno seguìto anche corsi di agopuntura. Questo non li rende specialisti in agopuntura e neppure validi guaritori energetici.

Un professionista qualificato in energie sottili deve rispondere ai seguenti criteri:

  1. Essere bene informato sulle energie sottili e sull’ anatomia energetica implicate nell’ambito prescelto.
  2. Comprendere la relazione tra le appropriate strutture sottili e il corpo fisico.
  3. Accettare e avere una comprensione attiva della relazione tra l’ambito energetico e le altre componenti dell’essere umano: mentale, emozionale e spirituale.
  4. Se pertinente al caso, entrare in sintonia con l’aspetto intuitivo dell’arte energetica e svilupparlo.
  5. Quando si utilizzano le facoltà intuitive, fare affidamento anche sull’intelletto e sul buonsenso. Per effettuare una diagnosi, molti medici si basano su una “intuizione”. Questo va benissimo, poi però fanno seguire ciò che hanno pensato da test e procedure scientifiche. Anche un Operatore intuitivo/energetico deve attenersi a una prassi del genere.
  6. Se operate nell’ambito della medicina integrata, specializzatevi almeno in un’altra area professionale. La medicina integrata si sta diffondendo seguendo una tendenza ormai mondiale. Di fatto, alcuni Paesi non hanno mai “occidentalizzato” le proprie pratiche mediche. La loro medicina tradizionale è la cosiddetta medicina complementare o integrata. La medicina energetica sottile rappresenta uno dei campi in rapida ascesa in tutto il mondo; sta via via guadagnando riconoscimenti e validità e al contempo aumentano le informazioni disponibili. Tenetevi informati, leggete libri e frequentate corsi.

Per concludere questo argomento facciamo presente un rapporto tecnico dell’OMS del 1996 in cui si legge: “gli infermieri di tutto il mondo sono divenuti sempre più consapevoli del fatto che ampi gruppi di popolazione in ogni paese stanno usando approcci tradizionali (che fanno riferimento alle varie etnie e culture, Nds) e complementari per mantenere o recuperare la propria salute. In molti luoghi gli infermieri sono stati innovatori di questo movimento.
Nei paesi industrializzati si stima che circa la metà della popolazione ricorra regolarmente ad approcci sanitari complementari. Nei paesi in transizione e in quelli in via di sviluppo la percentuale è addirittura superiore. Alcuni di questi approcci complementari possono far parte di un piano terapeutico con il paziente se sono appropriati e accettabili, l’uso di infusi, il massaggio ed altri approcci complementari possono favorire l’assistenza infermieristica. Il personale infermieristico deve essere preparato a guidare i clienti nella scelta tra i differenti approcci assistenziali, complementari e tradizionali. La formazione dovrebbe mettere gli infermieri in condizione di capire i diversi approcci, la loro compatibilità con altre forme di cura e la loro accettabilità in seno alla tradizione culturale. Gli infermieri condividono la responsabilità di essere aperti e consapevoli circa tutto ciò che attiene all’assistenza sanitaria in cui lavorano” (OMS, Ginevra 1996).

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